Olio su tela e foglia metallica
Quando ho iniziato questo dipinto, non sono partita da un volto, ma da un sentimento. Volevo dipingere l'energia di una donna che appartiene sia alla terra che al cielo. Una donna che ha attraversato il fuoco e ne è uscita non bruciata, ma più luminosa. È così che è nato Rubra , dal latino "rosso", ma anche una parola che racchiude un significato sacro e antico. Una parola che trasmette calore, vita, sangue e bellezza.
Il suo sguardo non è passivo. Ti guarda dritto attraverso, non per approvazione, ma con la silenziosa sfida di chi sa chi è. Ti invita a fare lo stesso: a restare saldo nella tua verità, anche quando non si adatta al mondo che ti circonda.
Ho dipinto fiori intorno a lei, non solo per la sua delicatezza, ma anche per la sua forza. Le margherite possono sembrare delicate, ma sono delle forti sopravvissute: crescono dove tutto il resto appassisce. Proprio come lei. Proprio come noi.
I motivi dorati e turchesi sulla sua pelle non sono semplicemente decorativi. Sono storie. Sembrano tatuaggi antichi, segni di un rituale che non ricordi ma che porti ancora nelle ossa. Brillano come un ricordo, come uno spirito.
Rubra è una preghiera visiva per coloro che stanno imparando a non chiedere il permesso per essere completi.
È un omaggio a chiunque si sia mai sentito troppo, troppo selvaggio, troppo vivo.
Lei è un fiore, ma è anche fuoco.