DRSCRIZIONE C'è una quiete sovrana nel sapersi separati, nello scegliere di restare separati. La solitudine non è assenza, ma presenza intensificata di sé. È distinguersi dalla massa, desiderio di non danzare al ritmo che la frenetica società odierna ci impone. Mentre il mondo si accalca sotto i riflettori, in cerca di applausi fugaci, c'è chi sceglie il silenzio polveroso dei luoghi nascosti, il rifugio dove l'unica eco è quella del proprio respiro e l'unico giudice è la tela in attesa. Per l'artista, restare separati significa anche rifiutare le convenzioni: non un atto di ribellione, ma di profonda integrità. Non cerca freneticamente conferme. L'arte di Montanari vive nel suo tempo e le sue opere maturano lentamente. Non c'è fretta di apparire, e l'intenzione è quella di resistere ai dettami del valore imposto, alla serialità che distrugge l'unicità e al bisogno di essere riconosciuti per sentirsi validi. La vera libertà non è essere dentro, ma essere fuori. Rimanere fedeli a se stessi. Montanari permette quindi alla sua opera di esistere per la sua verità intrinseca, non per la sua capacità di sedurre il mercato. In questa distanza, in questa solitudine scelta, risiede la forza più duratura.