Dea della luce solare domestica
Il nome “Citrinia” nasce dalla fusione poetica del latino citrus – che evoca limone, agrume, freschezza e luce tenue – con un suffisso femminile che lo trasforma in una presenza, uno spirito, una figura mitica.
Non è un nome antico, ma sembra tale.
Sembra provenire da una lingua dimenticata, da una storia scritta sul retro della luce
Lei non appartiene né al cielo né alla terra.
Citrinia vive nell'aria immobile dei lunghi pomeriggi, quando la luce rimbalza tra tende e pensieri, e perfino la malinconia profuma di limone maturo.
Indossa un caftano non fatto di stoffa, ma di memoria: di stanze silenziose, giardini tropicali e parole non dette che scaldano come la luce del sole.
Lei non parla, non ne ha bisogno.
La sua sola presenza rende le ombre più morbide.
Protegge le donne che sopportano con dolcezza, che conoscono il potere del non agire, che sorridono debolmente quando nessuno le guarda.
Citrinia non è fuoco, né fiamma: è calore che persiste.
Lei è oro che non urla.
Lei è gialla e guarisce.